Così vicini, così lontani

“E questo cos’è?” – chiese rigirando tra le mani il biglietto anonimo di Tristan, che avevo dimenticato di aver infilato nel diario il giorno del mio compleanno.

“Il biglietto di auguri di Tristan – risposi, arrossendo in volto, mentre lei lo apriva e lo faceva passare a Alice e Cecilia, stupita – ovviamente non è firmato…”

“Questo sì che è un ragazzo in gamba! – commentò rigirando il cartoncino tra le mani, guardando prima l’immagine, poi la scritta sul retro – carino, gentile, romantico… fossi in te non me lo lascerei scappare!”

“Dimentichi solo che le nostre famiglie sono nemiche mortali, nel vero senso della parola” – ribattei. Non avevo nessuna intenzione di parlare di Tristan, il ricordo del sogno del bacio era ancora troppo vivo in me perché riuscissi a farlo serenamente, con distacco.

“Come Giulietta e Romeo! – esclamò lei di rimando – è estremamente romantico!”

“Ti devo ricordare come finisce la storia? – replicai – non ho intenzione di uccidermi con il suo pugnale…”

“Se è per questo ti sfido anche a trovare uno speziale – disse lei ridendo di gusto, seguita a ruota da Alice e Cecilia. Si stavano letteralmente sbellicando dalle risate, mentre io non ci trovavo assolutamente niente di divertente.

Mi sembrava inconcepibile che fossimo a poche centinaia di metri l’uno dall’altra e che lui non fosse potuto venire alla mia festa; altrettanto assurdo era che pur avendo il giorno successivo un’importante presentazione da fare insieme, non ci era concesso di trovarci per ripassare, per aiutarci a vicenda… di fatto non potevamo nemmeno parlarci.

Mentre le mie amiche ridevano a crepapelle, Olga era addirittura sdraiata sul piccolo tappeto che usavo come scendiletto, senza nemmeno accorgermene, iniziai a piangere.

Grosse lacrime scivolavano silenziose lungo le guance, andando a cadere sulle pagine del diario dove avevo intenzione di annotare le informazioni sulla nostra vacanza.

Inizialmente, troppo divertite dall’immagine di me che andavo in cerca di uno speziale (l’idea di cercare su facebook o di chiamare il Gabibbo erano solo alcuni dei loro suggerimenti) non si accorsero del mio pianto, sommesso ma incontrollato.

Poi si guardarono l’un l’altra, incredule, rendendosi conto che forse avevano esagerato. Olga, in quanto si riteneva responsabile di aver iniziato quello scherzo, mi si accostò. Delicatamente mi sollevò il viso, asciugandomi con un fazzolettino.

“Scusa – iniziò, visibilmente imbarazzata dalla mia reazione – evidentemente non avevo capito quanto tu fossi coinvolta, altrimenti non avrei detto queste cose… pensavo lo avessi dimenticato…”

“Lo pensavo anch’io – dissi in un sussurro, la voce ancora rotta dal pianto – ma non riesco a togliermelo dalla mente. Quando penso di esserci riuscita, lui salta fuori con un gesto tipo questo del biglietto… pensa che è venuto apposta in treno a scuola solo per darmelo quando ero da sola…”

“Caspita – disse Alice, ormai erano tutte inginocchiate accanto alla sedia su cui ero seduta, con lo sguardo basso e i lucciconi agli occhi – allora anche lui dev’essere messo male!”

“Cosa intendi?” – chiesi guardandola stupita, come se avesse appena detto di aver visto Di Caprio o Jonny Depp nel mio giardino a piantare ortensie con mia nonna.

“Dico che se si comporta così è perché anche lui è cotto di te.” – spiegò lei laconica.

CHE LIBRO È?

ritratto

Il ritratto è un romanzo rosa a sfondo storico scritto da Irene Milani e pubblicato nel 2014 da Lettere Animate. È in vendita su Amazon e BookRepublic.

 


ABSTRACT


Cosa può nascondersi dietro un disegno apparentemente inspiegabile? Quali segreti e bugie può far scoprire l’incontro con un ragazzo misterioso quanto affascinante? È quello che dovrà scoprire Isolde, diciottenne trentina alle prese con le conseguenze della separazione dei genitori, con il trasferimento in una nuova città e in una nuova scuola alla vigilia della maturità, lontana dalle amiche del cuore, e con la prima delusione d’amore. Il libro si apre con la protagonista che, dopo una passeggiata raggiunge una splendida radura: lì quasi magicamente, ritrae un ragazzo misterioso. Da quel momento iniziano una serie di coincidenze che la portano dapprima a conoscere il giovane del disegno ed in seguito a scoprire qualcosa di sconvolgente sul al passato della propria famiglia. I due giovani, che già dal nome richiamano quelli di una famosa tragedia, dovranno affrontare diffidenza, incomprensioni e sofferenze prima di capire che tra loro è nato un sentimento speciale… ma riusciranno a coronare il loro sogno d’amore?

Il Ritratto è presente su Facebook e su Wattpad.

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RECENSIONE DI LINA GIUDETTI


Devo essere sincera, sono piuttosto restia a leggere romanzi che trattano storie adolescenziali, non perché non le ritengo degne di attenzione – ci sono storie per tutte le età ci mancherebbe e dopotutto, tutti siamo stati adolescenti prediligendo un certo tipo di lettura che non capirò mai perché alcuni crescendo finiscono con il rinnegare – ma semplicemente perché da tempo son altre le letture che mi ispirano e interessano, tuttavia in questo caso posso tranquillamente affermare che “Il ritratto” sia valso tutto il tempo che io gli abbia dedicato nel leggerlo. Inoltre devo confessare che sia stata una piacevole distrazione per me in un periodo un po’ difficile. Ne ho cominciato infatti la lettura una notte in preda all’ansia e mi ha davvero tenuto piacevolmente compagnia trasportandomi in un’altra realtà aiutandomi così ad evadere per alcune ore dalla mia inquietudine e solitamente non chiedo niente di meglio da un libro: aiutarmi a evadere dai problemi quotidiani!
La storia è molto ben sviluppata e ti conquista subito ricordando per molti versi quella di Romeo e Giulietta poiché i protagonisti si innamorano, ma il loro sentimento viene presto ostacolato dall’incombenza dell’odio che sussiste tra le loro famiglie a causa di un’antica tragedia che vide coinvolti i loro nonni. La protagonista Isolde è un’adolescente che ispira sin dalle prime pagine tenerezza per la sua dolcezza, semplicità, ingenuità e freschezza. Ha i piedi per terra e un giorno inizia a disegnare un ragazzo che non conosce, ma che a causa di uno scherzo del destino, scopre essere una persona reale, Tristan che diventerà presto il ragazzo del quale si innamorerà… dunque il romanzo ha un po’ il sapore di una fiaba incentrata sul mondo giovanile e sul modo in cui gli adolescenti sentono le cose, affrontano dilemmi, ansie, insicurezze ed emozioni e vivono il loro primo approccio con l’amore e con il sesso apprestandosi a diventare adulti. Isolde vive dunque i classici drammi della sua età innamorandosi proprio del ragazzo che non può avere, così, per dimenticarlo cerca di trovare l’amore con Christopher, un altro ragazzo della sua scuola all’apparenza gentile e perfetto e benché in parte ci riesca, qualcosa dentro di lei sembra essersi spento perché legato al ricordo dell’altro… Isolde si ritrova così ad amare due ragazzi contemporaneamente finché non scopre di essere stata presa in giro. Lei in realtà è candida e in buona fede e spesso diventa facile preda dell’egoismo maschile. Tristan è l’unico a tenerci davvero a lei, così, le esperienze dolci-amare di Isolde sono un ritratto molto realistico dell’amore nelle sue più svariate sfaccettature (l’amore corrisposto, l’amore sbagliato e dannoso, il bisogno di cercare questo amore e di essere amati, l’amore represso, la gelosia, il tradimento, l’amore vissuto fisicamente con la persona sbagliata o con quella giusta che è il solo in grado di farti sentire il suono dei violini e il canto dei cherubini come narra con elegante ironia l’autrice ecc.).
La storia, con tanto di romantico e sudato happy-ending (toccante il sogno che Isolde fa di suo nonno che le parla di perdono nonostante tutto dall’aldilà), è davvero carina e prende molto perché mescola con garbo e maturità dramma, psiche adolescenziale e amore, inoltre tocca le corde del cuore, intenerendo e commuovendo il lettore talvolta. I personaggi sono ben delineati e ben caratterizzati, il lessico benché semplice, è chiaro e ben definito e lo stile narrativo dell’autrice è fluido, spontaneo, diretto e raffinato. Un romanzo che a mio giudizio rappresenta una piccola perla del genere a cui appartiene.

 

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L’AUTRICE


 

Irene Milani

Sono nata a Milano nel 1977, mi sono diplomata al liceo Scientifico al termine del quale ho studiato Conservazione dei Beni culturali all’Università di Parma, conseguendo la laurea nell’indirizzo archeologico. Dopo il matrimonio mi sono trasferita in provincia di Como dove abito tutt’ora. Sono un’insegnante di italiano alle scuole medie, una dei tanti famigerati precari di cui si parla nell’ultimo periodo, mamma di Mattia e Stella, di nove e tre anni.

Ho iniziato a scrivere un po’ per sfida: essendo un’accanita lettrice spesso mi ritrovavo a criticare trama o personaggi, così mi sono detta: “Perché non ci provi anche tu?”. Così mi sono messa al computer e ho cominciato a buttar giù qualcosa, che pian piano ha iniziato a prendere forma. Il romanzo “Il Ritratto”, pubblicato con la casa editrice Lettere Animate, non è il mio primo lavoro ma quello che per primo mi ha invogliato a farlo leggere a qualcuno. La storia è nata nella mia testa un pomeriggio mentre camminavo con le cuffie nelle orecchie, proprio come la protagonista all’inizio del racconto: ho iniziato ad immaginare scene, dialoghi e situazioni che poi dovevo correre a scrivere al computer, quasi sotto dettatura.

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