SPARI DI LUCE – PARTE TERZA: UNIVERSI PARALLELI
CANTO VIII
INNO AD UN ALTRO UNIVERSO
Là dove termina l’orizzonte
(nel punto di fuga)
È nato un Universo
Dentro al nostro
Tutto è diverso laggiù
C’è posto per me e per te laggiù
Vieni con me
(Imperi in decadenza, ritrovare l’Eden)
Regni che crollano e risorgono
Irriconoscibili
Guidati da mani scheletriche di Caos (o è il Fato?)
Non appartenere a quel luogo
Sempre uguali restare
Capire
Carpire i segreti
Senza immergersi nel fiume dell’oblio
Chi dimentica appartiene
Ricordo di libertà
Tornare a casa propria
Pagare il prezzo della trasgressione
E del piacere
CANTO IX
IL PLACEBO DELL’ANIMA
Quel groviglio di sentimenti
Che all’interno del mio petto
Stringe soffoca il mio cuore
Io
Conosco
Bene
La sensazione amara d’
Essere stato imbrogliato
Tradito
No non ci pensare Luca tanto è solo una tua impressione
Sei troppo pessimista troppo disfattista
Sorridi rilassati e vai tranquillo per la tua strada
Vedrai che tutto cambierà te l’assicuro
Tutto cambierà
Ancora nulla è cambiato
Sola anomalia in un
Mondo di
Menti normali
Il mio cervello genera mostri
I demoni che perseguitano
Me
(La mosca bianca)
Io –
È tutto un gioco uno scherzo
Stai tranquillo sorridi lo sai
Qui tutti recitano
(tranne me? Dovrei farlo anch’io?
È quello il trucco?)
Perché ogni volta che FALSE
Provo piacere ILLUSIONI
Devo provare poi SONO
Un dolore IL
Tre volte maggiore? PLACEBO
Perché ogni volta che DELL’
Non mi sento più ANIMA
In guerra con questo
Mondo il
Conflitto si riapre?
Essere amati per ciò che si è
(Non per ciò che sembriamo)
(è un bene o un male
Sentirsi parte della massa?)
Gioia
Delusione
Depressione
In un cerchio forse eterno
Finché non troverò
Te
(come me smarrita
In questo mondo di
Pistole puntate e
Proiettili sporchi di sangue)
Allora
Avremo vinto
L’orbita del morbo
Per sempre
Spezzata
(..insieme..)
CANTO X
LODI A UNA SCONOSCIUTA
Tu
Non puoi essere
Illusione
Sconosciuta
Non verrai riconosciuta
Ti guarderò
Non ti troverò
I tuoi occhi mi chiameranno
Le mie mani risponderanno
In te la
Bellezza vera
Ritrovata
Che incatena
Sensi estasiati
Occhi profondi
Che scrutano dentro le persone
Per la verità
In me per voi
Nessun segreto
Morbide labbra
Socchiuse
Mordono/baciano
Seni rotondi
Turgidi
Da coprire di baci
Il tuo solco
Porta d’universo
Da penetrare
Per imparare
La vita
CANTO XI
IL NIENTE DENTRO DI ME
SEDUTO sulla scogliera
Guardo a occhi CHIUSI
Il mio OCEANO interiore
Percorro il buio freddo
VUOTO interiore
Lo sento CRESCERE
Lo sento PULSARE
DIVORARE me stesso
Espandendosi a MACCHIA d’olio
Qualcosa mi ha ABBANDONATO
Ora il vuoto prende il
CONTROLLO
Una PATINA nera di
Metallo cala sul mio CUORE
ACULEI spinosi spuntano
Sulla mia schiena
METAMORFOSI di SOFFERENZA
Mi rivedo RIFLESSO in un vetro
Sono PERFETTO
Sono DISTRUTTO
L’UNICA cosa che so
È che in questo MOMENTO
Non VORREI altro che
Tramutarmi in FARFALLA
Per VOLARE via
Per andare a MORIRE
In un paese LONTANO…
CANTO XII
I PONTI D’AVORIO
Non ho visto niente
Al di là dell’orizzonte
Se non i tuoi occhi
Splendidi e stanchi
La luna calante
Riflessa nelle tue
Pupille
La luna capovolta
Nel cielo rosso
E fumoso
Prendiamoci ora
Prendiamoci per mano
Attraversamo i
Ponti d’avorio
(vecchi suicidi
Si buttano nel
Tevere / scompaiono
Nei gorghi verdastri)
Camminiamo sui
Ponti d’avorio
(così delicati
Franeranno)
Tutto resterà
indietro