SPARI DI LUCE – PARTE QUINTA: LUOGHI SENZA MEMORIA
CANTO XXII
RITORNO: ORME SULLA SABBIA
Vento che si alza
Sabbia che ondeggia
[granelli in aria]
Ondeggia il mare
Parla scrosciando blu
Il passato
Il sole malato
Brucia
–È una corda
Intrisa
Di benzina–
Una miccia
[l’Universo in esplosione]
Impronte sulla sabbia
Dalla terra
Al mare
–il faro che mi ha
Visto partire
–una nave grigia
Partire
Staccarsi da terra
Perdersi tra il
Blu e l’azzurro
[la notte sul mare
Stelle / lucciole
Luna crescente
Pesci degli abissi dagli
Occhi splendenti]
Accovacciato
Ai piedi del faro
Mi vide partire
Me Stesso
–per salutarmi
Per restare
ORME SULLA SABBIA
Sono tornato
Ora
–il faro mi ha
Visto arrivare
LUI non c’è
Le sue impronte
Sì
Ripercorrerle
Calpestare
Confrontare
[il piede non è cresciuto]
Ma il cuore tanto diverso
(non si può ingannare…)
NOSTALGIA
Fantasma mio
Ma sconosciuto
Guida la reminescenza
Vedere il passato
Attraverso
Il presente come
Un velo
[il porto]
(…fantasmi di ruggine
Tossiscono lamenti)
“Lascia il passato
Al passato”
Aveva detto
Un giorno
Un vecchio
Una macchina in arrivo si ferma
La guida LUI
ME STESSO
Salgo e
Insieme
Partiamo
Verso Midian
CANTO XXIII
MEZZANOTTE D’ESILIO
Un brillare nel cielo
Di luna crescente putrida
[volto di cadavere..?]
Cappa opprimente
-la notte
Grigi diademi
-le stelle
Splendore
effimero & favoloso
una notte bellissima
la più bella mai vissuta
-perché
tutto sembra
così sbagliato?
Canti sofferenti
Alzati al cielo
Dai bardi di Midian
Accovacciati sui tetti
Dei palazzi d’oro
[insieme al suono
Dell’arpa a 7 corde]
Ognuno
Il suo canto
Ognuno
La sua melodia
Ognuno
La sua vita
Tutti insieme
Così
Sono un coro
CANTO XXIV
IL SEME DEL DUBBIO
Satana
Pianta nel tuo petto
(scolpito in pietra
Di carne)
Il seme
Del dubbio
[sottili dita penetranti
Al centro
Nel cuore]
E
Tutto intorno a te
Cupo / falso
Diventa
[… con occhi
Neri e diversi
Guardi il
Mondo – trappola
Chiudersi verso
Te…]
È un’immensa
Fila
Di tessere
Di domino che
Ti
Crolla addosso
Ti
Confina
Se alzi il capo
Vedi
Un cielo quadrato
Azzurro
Oltre
Le
Mura
[…le mura del…]
Dubbio
Germogliando
Dentro
Te
[… mescolato al..]
Sangue
Ha reso amaro
Il sapore dolcissimo
Anche quello
Dei
Baci suoi
CANTO XXV
IL CANTO DEL FUCILE
Il giovane mondo
È cresciuto in fretta
Con una sigaretta
In bocca
[sete di sangue
Insaziabile
Divinità di guerra
Altari colmi
Per sempre]
È nella sua
Uniforme di
Commesso
Al bancone d’un
Discount
Sorride denti falsi
È il diavolo
“comprati un
Fucile, ragazzo”
“scegline uno bello
Costoso”
“Che ne dici di
Un canne mozze
Ultimo modello?”
Non badare a spese
Dopotutto
Vale il
Prezzo dell’
Anima
tua
CANTO XXVI
CONOSCI TE STESSO
Chi sono?
Io
Un nome?
Una persona?
Uno dei tanti (…?…)
Domanda dell’
Anima mia
Mentre chiude
Con mani forti
Gli occhi
Evanescenti
Del corpo
Il mio volto
Riflesso in uno specchio
Che riflette
Un altro specchio
Il mio corpo
In una galleria
Della metropolitana
Di deformi specchi
Pareti di neon
Associati a persone
In quello di mio padre
Un bambino di tanto
Tempo fa
Con un paio
D’occhiali rotondi
Un ragazzo troppo
Bello troppo buono nello
Specchio
Col nome di
Lei
Miliardi di specchi
– In molti assente –
CONOSCI TE STESSO
IO NON CONOSCO ME STESSO
CON LA MORTE CONOSCIAMO NOI STESSI
E CON L’UNIONE AL DIVINO