SPARI DI LUCE – PARTE SETTIMA:
…AD ASPETTARE L’ALBA
CANTO XXXII
POETA
Profeta di falsità
Ti risvegli
Dal tuo torpore
Dov’è il tuo Dio
Vecchio / ingiallito
Accantonato quando
Non serve più?
Va’ a cercarlo
smetti di torturarle
queste pagine
non voleranno via
in cerca di libertà
CANTO XXXIII
RELAZIONI
Il ponte
È crollato
- infine
La pietra
È caduta
- già
Con corde
E travi
Si ricostruisce
- il Tevere (rosso)
Ride
CANTO XXXIV
SGUARDI CHE S’INCROCIANO
Non sai dirmi
Il colore
Dei tuoi desideri?
Sono qui di fronte a te
- sospiro –
Silenzi
Significano più
Di discorsi
Sto zitto anch’io
Non so quello che voglio
(pensavo di saperlo
Mi sbagliavo)
La luce è azzurra
E ci assorbe
Senza fine
CANTO XXXV
NATURA IN FOTOCOPIE
Abbandonare l’Urbe
Addentrarmi tra
Le fronde di
Alberi secolari
Sdraiarsi su prati nebbiosi
In mezzo a fiori dipinti
(non seguirei il mio spirito)
- sarei beato? –
O m’accorgerei forse
D’essere personaggio d’un
Quadro appeso alla
Parete d’un museo?
CANTO XXXVI
TEMPO DI RACCOLTO (O CARESTIA)
Le spighe
Calpestate dagli amanti
Ricrescono piu’ folte
Ma quelle calpestate dai soldati
Non rinasceranno piu’
(se non bagnate da lacrime di bambino)
Che piange – ma perche’?
CANTO XXXVII
UNA RISPOSTA
Quello che non ho detto
Alle tue morbide labbra
L’ho chiesto al mare intenso
Blu carico
(una risposta arrivò nella spuma
Spinta dall’onda)
– da decifrare
CANTO XXXVIII
VIAGGIANDO VERSO L’ALBA
-IN TRANSITO
Percorro da solo
Questa strada deserta
Grigia diritta lunga
A perdita d’occhio
(presto sarà
Tortuosa)
Al chiaro di Luna
Che segna la via
Coi lampioni ottocenteschi
Luna piena che mi scruti
Come un occhio santo e demoniaco
(che hai da guardare?)
Sei la stessa
Presagio
Di bene o di male?
Splendi
augurio di gioia
O beffa dell’ambizione?
Solo tu mi sei rimasta
Accompagnami
Nel mio viaggio
Il resto già ce l’ho
Già lo so
Il terreno è aspro
e insicuro
gli alberi perdono le foglie
quando li scrolli
potrò anche cadere
ma mi sono rialzato
e vado avanti
-TRANSIZIONE
Fuggito per imparare
Per capirmi
A cercare la completezza
Ora
Sono pronto a giustificarmi
Si ha sempre il diritto
Di spostarsi
Quando un muro
Ti si schianta
Contro
Per me
(solo per me)
La fiamma è alta e non si estingue mai
Per me la volta
Del cielo è alta
E molto, molto
Lontana
Per me per te
Per noi
Si alza il muro opaco di
Ruggine
Chi sarà capace di scalarlo
E rubare per sé qualche
Stella?
-STEPPA CAUCASICA
Monti freddi di
Gelo / solitudine e aquile
(E’ un borgo di valle)
Alto il campanile suonava
In piazza c’era un uomo (grigio e bianco)
Lo si uccideva a sassate
(forse non sapeva neanche lui
Perché)
Il suo volto mi ricordava il mio
(…c’era come un
Legame di parentela
Non chiarito…)
Soffrii come fosse un mio antenato
(come fosse mio nonno…)
Scesi
E lui, morto, mi parlò
“Segui le tue orme
Non ancora tracciate
La tua via è interminabile
Ma tu la terminerai
Come quando anche
le calendule appassiscono
E mi ricordano
I tramonti di fuoco
Dell’America del Sud”
– UN INCONTRO
Ti conoscevo, e non ti conoscevo
Ti vedevo spesso e non capivo
Ora lo so
Ho capito, ho scelto te
Finalmente c’è chiarezza:
sei tu che m’incanti
e m’ispiri aggressiva tenerezza
Nel tuo sguardo ti ho cercata
IL SILENZIO DEI TUOI OCCHI
VALE PIU’ DI MILLE PAROLE INUTILI
Non posso non chiedermi
Se anche tu hai trovato me
O ne sei lontana
Dipende da te se resterò
O riprenderò
Subito
Il cammino
-FOLK-SINGER
Mi accompagna
Per un tratto di strada
Con la sua chitarra
A tracolla
Arpeggi risuonano
Nel silenzio della notte
Come se la sua lingua fosse un’altra
Lui, il folk-singer
Un eroe sotto le stelle
E la luna di traverso
Quante cose per la testa
Quanta tristezza da trasformare in blues!
E se la musica fosse il cibo dell’amore
Una donna dovrebbe seguirlo allora
E qualcuno seguire anche me
Ma soli si prosegue il viaggio
Verso i lontani confini
Dell’alba
CANTO XXXIX
GIRO DI CLESSIDRA
Il tempo vola
… e volano le mosche
Del tempo
Con uno strascico di buone intenzioni
- l’uomo non è più il bambino che era –
Il disco di vetro riflettente
Lo dimostra
E’ luce
(e luce mai sbaglia)
Un dettaglio dopo
L’altro
Tutto è diverso
Così ho acchiappato
Le mosche del tempo
Nel mio pugno chiuso
E aprendolo
Ho trovato
Farfalle
CANTO XL
LA FINE
La fine è qualcosa
Che arriva dall’esterno
Non esiste una fine
Interna nelle cose
Tutto è imposto
Come una meteora
Ma alla fine
(Come un fiume con
Una roccia in mezzo)
Tutto fluisce intorno
Si riunisce
E continua
In qualcosa di altro-da-sé
In qualcosa di diverso
Alla fine
(In un modo o nell’altro)
Tutto ritorna…
È il cerchio
(il cerchio sacro…)
Come avrebbe detto zio Eliot
(nella fine c’è il mio principio)
[LA FINE E’ SOLTANTO UN ALTRO INIZIO]
L’inizio di qualcosa di diverso…